QUALI SONO I RISULTATI CON NEUROFEEDBACK DYNAMICS?

I risultati del trattamento con Neurofeedback possono essere i più vari e spesso molto significativi. Frequentemente i clienti riferiscono un forte miglioramento del sonno, una percezione della realtà più “fresca” e maggior ottimismo. Le emozioni si vivono più pulite ed intense, ma senza esserne dominati, con la percezione di maggior controllo e autoconsapevolezza. Spesso si riducono frequenza e intensità dei mal di testa o dei vari disturbi a componente psicosomatica, come la sindrome da colon irritabile, o altre sindromi di dolore cronico.

Alcune persone hanno ridotto la dipendenza da caffeina o fumo, buoni risultati si sono avuti anche con dipendenze più gravi come quella da sostanze o da gioco d’azzardo. L’ansia viene molto stabilizzata e ridotta, così come la dimensione impulsiva della rabbia, spesso più gestita e gestibile. Il neurofeedback si dimostra anche un potente aiuto nella psicoterapia:

  • affiancando a percorsi terapeutici le sedute di neurofeedback si accelera la risoluzione di esiti traumatici (anche trattati con EMDR),
  • promuovendo integrazione e resilienza, rinforzando l’intelligenza emotiva, l’attivazione della corteccia prefrontale e favorendo la connessione interemisferica.

Ecco alcuni commenti di persone che hanno percepito un forte cambiamento:

F.P. (50 anni, diagnosi precoce di Parkinson):

Io ho avuto la fortuna di provare su di me come questo strumento, in apparenza un semplice brano musicale – ascoltato in determinate circostanze e con modalità ben definite – possa avere effetti positivi a lungo termine, sistemando “garbugli” che navigavano nella tua testa da tanto, creando disagi, irrequietezze e fastidi, consci ed inconsci.

Di cosa si tratta? Non descriverò tecnicamente il sistema, parlerò dei risultati e delle sensazioni. Risultati più avvertibili e verificabili? Tanti:

  • quantità e qualità del sonno; ho aumentato del 30% almeno le ore in cui riesco a dormire, migliorando anche il tipo di sonno, più tranquillo. Impatto sulla qualità della vita? Immenso.
  • Approccio ai problemi più diretto e lineare, eliminando la fase deleteria del “cosa faccio. / cosa dico”, rendendo incredibilmente più semplice “vivere”.
  • Affrontare i “pensieri neri” accumulati da tempo. Qui entra magistralmente in campo il terapeuta a farti capire e ragionare sul problema.

Il tutto si è tradotto poi nel cambiamento – che qualcuno definisce incredibile – del carattere che da “spigoloso” in origine (sono molto buono con me stesso) si è trasformato in “accettabile”, consolidando e continuando quanto fatto sinora, grazie anche all’aiuto preziosissimo di mia moglie. Mi risulta difficile ricordare con esattezza come ero 26/27 anni fa (prima del matrimonio); di sicuro non mi piacevo mentre ora spesso sono in sintonia con il mio atteggiamento.

Da sottolineare che il cambiamento ha anche riguardato quei lati positivi del carattere (disponibilità, saper ascoltare, bontà), accentuandoli. Sapete il commento che mi ha fatto più piacere? Una cognata ha detto a mia moglie: in questi ultimi periodi ho finalmente visto F. sorridere, in tutti questi anni invece l’ho sempre e solo visto arrabbiato e triste.

Penso che un apprezzamento del genera valga da solo tutta la terapia fatta e quella futura, aggiungiamoci anche ulteriori osservazioni positive che raccolgo da un po’ di tempo a questa parte, tipo: persone che ora incontro e che si dichiarano increduli di come ora mi pongo, della sicurezza che ostento, di come interagisco con gli altri, come non tenda più a diventare “trasparente”.

Questo non vuol dire che ho finito il viaggio e sono arrivato a destinazione ma, invece, mi dimostra che si può sempre migliorare, quindi… Al lavoro! È ovvio che l’approccio alla terapia segna anche in parte i risultati che potremo raggiungere. Io mi sono messo in gioco: aspettative zero speranze tante, ottenendo un ribaltone della mia vita. Prima pensavo di stare bene, avere un approccio alla vita positivo, ora molto di più.

E sono ancora più stupito per l’apparente semplicità del metodo. Tirando le somme: se pensi di aver bisogno di un aiuto ma cerchi un approccio soft, per me è un metodo assolutamente da provare, da valutare, affrontando l’avventura con mente molto aperta, senza obbiettivi da raggiungere ma impegnandosi molto seriamente.

Non ci si deve spaventare del tempo che ci vuole, delle sedute che sembrano “perse” perché non ho avuto apparentemente variazioni/reazioni, oppure di quelle “toste”. Solo col tempo si potrà capire dove si potrà arrivare ed in che campo ottenere miglioramenti, evitando possibilmente di arrendersi all’inizio. Potrebbe essere un’occasione di miglioramento non sfruttata, e sarebbe un peccato.

M.B. (40 anni):

Personalmente la mia esperienza si è dimostrata più che positiva perché oltre ad essere un momento di relax assoluto, dove riesco a staccare la spina dalla quotidianità, ho potuto constatare un notevole miglioramento sul mio stato di ansia, che un po’ per carattere un po’ per la mia professione, mi accompagna quotidianamente. Riesco inoltre ad essere più riflessivo e metodico nel formulare pensieri e programmare le mie giornate. Lo consiglio vivamente non solo a persone ansiose ma a tutti in quanto siamo tutti soggetto allo stress che la vita impone.

Ma i risultati non sono sempre evidenti in modo così palese.

Ecco altri commenti di alcuni clienti:

  • Qualcosa è cambiato, ma non so che cosa. Vedo la vita in modo diverso, non ho mai sperimentato questo. Non riesco a dire di cosa si tratti ma sento che sto meglio. Se questo sia dovuto al Neurofeedback non posso dirlo con certezza… ma so che non ho fatto altro in questo periodo.
  • Il mio rapporto con i miei familiari è cambiato, va molto meglio, meno tensioni, sono più capace di ascoltare…possibile che ciò sia dovuto al Neurofeedback?
  • Le persone intorno a me mi hanno detto che mi vedono molto cambiato, a me non sembra… ma me lo dicono in tanti.

L’idea di NeurOptimal Neurofeedback è che il cervello deve imparare di nuovo il suo funzionamento ottimale. Si possono fare sessioni con l’idea di migliorare in qualche specifico aspetto della vita, ma il cervello può decidere l’ordine da cui partire… occorre essere pronti a gestire un po’ di turbolenza iniziale, spesso possibile, prima che si stabilizzi un cambiamento positivo.

Vedi anche:

La seduta di neurofeedback dinamico

In quali casi è utile il neurofeedback dinamico

Storia e ricerca