Fare delle sedute con questo metodo è innanzitutto non fare nulla. È lasciare in tutta fiducia il computer e il suo programma analizzare l’attività elettrica del vostro cervello. È lasciare in tutta fiducia il vostro cervello riorganizzarsi, regolarsi, ripararsi senza azioni volontarie, senza controllo cosciente da parte vostra..(Corinne Fournier)

Come si svolge una seduta?

La persona è comodamente distesa su una poltrona ed ascolta una musica melodica in cuffia. Alcuni sensori applicati sulla teca cranica, registrano  l’attività elettrica corticale attraverso la rilevazione di variazioni di potenziale su entrambi gli emisferi contemporaneamente. Occorre precisare che i sensori non inviano nessun segnale elettrico al cervello, ma hanno semplicemente il ruolo di ricettori. Essi sono poi collegati ad un lettore in fibra ottica che trasforma il segnale analogico del cervello in segnale digitale. I dati vengono subito inviati al computer, che li analizza con una frequenza di 256 volte al secondo.

Nell’ascolto della melodia si percepiranno di tanto in tanto delle brevissime interruzioni sonore, come ascoltare un disco graffiato. Tali interruzioni sono efficaci nell’innescare un processo di riorganizzazione cerebrale poiché direttamente connesse al funzionamento dell’attività corticale stessa. Sono infatti attivate nell’istante preciso in cui il software rileva nel cervello un cambiamento significativo di attività (shift) che è indicativo di un suo possibile disequilibrio. La quantità e la qualità delle interruzioni NON sono tuttavia indicatori di un migliore o peggiore funzionamento cerebrale, in quanto sono adattate a quello del singolo cervello.

Il training con Neuroptimal® dura circa 33 minuti, ma la durata effettiva della seduta, nella nostra prassi, è di circa un’ora: c’è il tempo per l’accoglienza, per il supporto  e per un ascolto profondo e consapevole dei cambiamenti percepiti.  Durante il training  non viene chiesto nessuno sforzo mentale né di concentrazione, basterà lasciarsi andare alla musica godendo di un possibile momento di relax. Può accadere di addormentarsi e questo non è un problema né un ostacolo al lavoro che il cervello effettua.

Come funziona Neuroptimal®?

Proviamo a capire nel dettaglio cosa accade nel corso della seduta:  il software riceve i dati dai sensori e rileva le variazioni di potenziale che accadono nell’attività corticale. Tali variazioni sono un segnale che l’attività elettrica del cervello sta effettuando un improvviso cambio di direzione  (Shift) e il cervello deve decidere all’istante se tale spostamento sia più o meno funzionale. Il training con Neuroptimal® consente al cervello di dare immediatamente tale risposta, attraverso la funzione di rispecchiamento. Il software è stato infatti realizzato sulla base di lavori scientifici molto avanzati e si serve di algoritmi e trasformate matematiche (JTFA– Joint Time Frequency Analysis: un complesso tipo di calcolo analitico utilizzato in vari ambiti scientifici e su sistemi matematici non lineari), per effettuare l’analisi incrociata di tutte le dimensioni dell’attività elettrica corticale: l’ampiezza dell’onda si correla infatti a durata, intensità e frequenza in un’ottica multidimensionale. Solo per convenzione infatti le onde cerebrali vengono rappresentate in modo bidimensionale, ma in realtà non lo sono affatto!

Ogni banda di frequenza delle diverse onde cerebrali comprende intervalli dinamici di variabilità, che possono però risultare non armonici rispetto alla valutazione del Pacchetto Tempo-Frequenza (TFE) specifico di quel cervello.

Nel millisecondo che segue la rilevazione di tali fluttuazioni, il software genera una breve interruzione del flusso musicale e il cervello, molto sensibile alla coerenza della melodia, la percepisce come un segnale che disattende le sue aspettative.

Tale segnale diventa quindi un feedback negativo in tempo reale che attiva il processo di retroazione autoregolativa: nell’esatto momento in cui il cervello si sta modificando valuta se ciò è funzionale in base agli effetti delle sue stesse modifiche. 

 In pratica accade come se in una grande orchestra sinfonica si verificasse un’improvvisa perdita di armonia e il direttore riuscisse all’istante a riconoscerla ripristinando la sintonia strumentale.

Si verificherà dunque una graduale riorganizzazione, un recupero nell’efficienza di elaborazione e nella plasticità. È inoltre importante sottolineare che tale processo non determina nel cervello reazioni di allerta o pericolo ma al contrario lo induce a produrre la risposta di rilassamento, a cui segue una profonda percezione di stabilità e di un nuovo modo di gestire la quotidianità, più efficace e sereno.  Con il procedere del training le molteplici e progressive micro-riorganizzazioni cerebrali  favoriranno un miglior funzionamento del sistema nervoso, con conseguente miglioramento dello stato di benessere ed energia percepiti.  Potranno altresì verificarsi numerosi e talvolta inattesi benefici come effetto del processo in corso, che attiva un circolo virtuoso.

Un concetto importante: l’Attrattore

 Gli eccessi di variabilità nelle frequenza cerebrali sono ricollegabili alla presenza di “attrattori”. Un attrattore costituisce una sorta di mulinello energetico che canalizza in modo disfunzionale l’energia cerebrale, consumandola invano e rendendola non disponibile per un funzionamento efficace del cervello. Più attrattori ci sono e più il cervello è affaticato e perde di elasticità, gli shift si ripetono in modo lineare perdendo dinamicità. A livello neurofisiologico gli attrattori sono costituiti da squilibri tra neuroni eccitatori e inibitori, localizzati in specifiche frequenze cerebrali, che il Neurofeedback Dinamico rileva.

L’attrattore si forma in seguito ad esperienze di vita che hanno valenza traumatica emozionale o fisica, anche conseguenti a malattie e patologie genetiche, e si inscrive fisicamente all’interno dei circuiti neuronali. A causa degli attrattori l’interazione con la realtà resta condizionata da schemi e automatismi che producono risposte rigide, predefinite e non più flessibili riducendo la capacità di resilienza.

Il Neurofeedback Dinamico contribuisce al riassorbimento degli attrattori che, col progredire delle sedute, perdono il loro potere di canalizzazione energetica, lasciando solo il ricordo dei traumi fisici o psicologici che li hanno causati, ma senza le loro conseguenze negativeL’energia è disponibile per essere di nuovo utilizzata efficacemente e non più dispersa.

Numero e frequenza delle sedute

La frequenza consigliata è di due sedute alla settimana: si è infatti constatato che questo ritmo consente di percepire  velocemente i benefici del training. Ma altri ritmi sono possibili; si possono fare anche sedute giornaliere senza effetti negativi per il cervello, così come sedute settimanali.  In tal caso i cambiamenti saranno più lenti ma ugualmente efficaci.

Il tempo del cambiamento è tuttavia sempre soggettivo e ci possono essere risposte differenti a prescindere dalla frequenza definita. E’ quindi possibile modulare la stessa in base alle esigenze e al percorso in atto, in relazione agli obiettivi scelti, fino ad arrivare ad un mantenimento anche saltuario. Una persona può fare le sessioni in maniera regolare e continuativa, al fine di mantenere un cervello dinamico e allenato ma può anche sentire che un “click” si è verificato e che questo è sufficiente perché la sua vita cambi. È anche possibile fermare le sedute ed eventualmente riprendere in qualsiasi momento.

Vedi anche:

Effetti di Neuroptimal®

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